La prevenzione

PREVENZIONE PRIMARIA

Stili di vita sani sono fondamentali anche per evitare l’insorgenza del tumore della mammella.

Molti studi scientifici confermano l’importanza di seguire una dieta sana e mantenere sotto controllo il peso corporeo. E’ dimostrato, soprattutto dopo la fine dell’età fertile, un legame tra obesità e neoplasia mammaria.

Diverse ricerche hanno inoltre evidenziato che la neoplasia è più diffusa nelle popolazioni che seguono un’alimentazione ricca di grassi, mentre gli alimenti tipici della dieta mediterranea (olio d’oliva, pesce azzurro, frutta, verdura e cereali) hanno un’azione preventiva. Anche un’attività fisica regolare è importante: donne che svolgono regolarmente sport presentano una riduzione del rischio di ammalarsi di circa il 15-20%.

Questi effetti sono più evidenti in post-menopausa, ma praticare attività fisica fin dall’adolescenza è in grado di diminuire l’incidenza di tumori che poi si svilupperebbero al termine dell’età fertile.

PREVENZIONE SECONDARIA

La prevenzione secondaria consiste invece nel diagnosticare un carcinoma in uno stadio precoce, quando il trattamento può essere più efficace e molto più elevata la possibilità di guarigione.

La grande diffusione in Italia dei programmi di screening, a partire dalla seconda metà degli anni ’90, ha contribuito a determinare una riduzione della mortalità.
Si basano sulla mammografia, un esame radiologico che viene eseguito di solito in piedi, a seno nudo, appoggiando una mammella alla volta su un apposito ripiano ad altezza regolabile. L’apparecchio determina una leggera compressione sulla ghiandola in modo da fornire una migliore qualità dell’immagine. L’esame dura pochi minuti e può essere completato anche da una valutazione clinica del seno.
La mammografia è indicata dai 50 ai 69 anni, con cadenza biennale (alcune Regioni, su indicazione del Ministero della Salute, la stanno estendendo alle donne tra i 45 e 49 anni con intervallo annuale e alle donne tra i 70 e 74 anni con intervallo biennale).

Nelle donne ad alto rischio per storia familiare o perché portatrici di mutazione del gene BRCA-1 e/o BRCA-2, i controlli dovrebbero essere iniziati all’età di 25 anni o 10 anni prima dell’età di insorgenza del tumore nel familiare più giovane, nonostante la bassa sensibilità della mammografia in questa popolazione. Nelle donne con mutazione dei geni BRCA1e/o BRCA2 è raccomandata l’esecuzione di una risonanza magnetica mammaria annuale alternata ad una mammografia annuale.

Infine gli specialisti dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) consigliano a tutte le donne l’autopalpazione del seno. Si tratta di un esame semplice e salva-vita che una donna è in grado di effettuare da sola anche a casa.

Ecco come va svolto:

L’autopalpazione va effettuata ogni mese a partire dai 20 anni, meglio se nella prima o seconda settimana dalla fine del ciclo mestruale.