Archivio degli autori Fabrizio Fiorelli

19 Ottobre 2023

Tumore al seno: il progetto nazionale Frecciarosa di Fondazione IncontraDonna e Ferrovie dello Stato Italiane ferma a Roma.

Il ‘Frecciarosa’ fa tappa a Roma, alla Stazione Ostiense. La tredicesima edizione dell’iniziativa di Fondazione IncontraDonna e Ferrovie dello Stato Italiane arriva nella Capitale con un’iniziativa pilota. Per la prima volta, tra le attività del progetto, è prevista anche la promozione di tutti e tre gli screening regionali, modelli di sanità pubblica. Grazie al Poliambulatorio mobile della Regione Lazio (in collaborazione con l’Asl Roma 2 e l’IDI IRCCS – Istituto Dermopatico dell’Immacolata di Roma) nelle giornate del 19-20-21 ottobre, dalle ore 9 alle ore 18, presso il piazzale antistante la Stazione Ostiense, sarà possibile effettuare mammografie ed ecografie per lo screening del tumore del seno, per la fascia d’età 45-49 anni, (prenotazioni al numero 06 164.161.840). Saranno, inoltre, disponibili dei kit per la ricerca del sangue occulto nelle feci (per effettuare lo screening del carcinoma del colon-retto) e verrà attivato un servizio di prenotazione del Pap Test/HPV Test (per la prevenzione della neoplasia alla cervice-uterina). I volontari di Fondazione IncontraDonna e il personale medico forniranno informazioni sulla prevenzione oncologica e su tutti gli screening gratuiti messi a disposizione dal sistema sanitario nazionale. “Nella Regione Lazio i tassi d’aderenza allo screening mammografico sono ancora bassi – aggiunge la prof.ssa Adriana Bonifacino, Presidente di Fondazione IncontraDonna -. Solo il 37% svolge questo fondamentale esame salvavita in grado di individuare precocemente il tumore del seno. Abbiamo perciò deciso di inserire all’interno della nostra campagna nazionale ‘Frecciarosa’ una speciale iniziativa per raggiungere le donne e gli uomini e incentivarli a sottoporsi ai programmi di prevenzione”.

‘Frecciarosa’ è un’iniziativa che gode del patrocinio del Ministero della Salute, della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con la partecipazione della Società Scientifica AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), di Enti e Istituzioni.  “Attori diversi ma orientati verso un comune obiettivo rappresentano il modo migliore per promuovere la prevenzione” conclude Giorgio Casati, Direttore della ASL Roma 2.

18 Ottobre 2023

Da cancro a sclerosi multipla, tuffo nel virtuale aiuta le cure

18, ottobre 2023 – La realtà virtuale immersiva, che consente di vivere l’esperienza di trovarsi fisicamente in un mondo virtuale, sembra alleviare il dolore e il disagio provati dai pazienti oncologici e non solo. Lo rivela un’analisi pubblicata sulla rivista BMJ Supportive & Palliative Care e condotta presso il Queens University di Belfast. Le evidenze indicano che questa tecnologia potrebbe avere potenziale anche per persone con altre condizioni a lungo termine stressanti, come la sclerosi multipla (SM), la malattia renale e la demenza. I ricercatori hanno esaminato banche dati di ricerca per individuare studi che analizzavano l’uso e l’efficacia della realtà virtuale immersiva. Hanno trovato 31 studi, pubblicati tra il 1993 e il 2023, in cui la tecnologia era stata utilizzata in pazienti con cancro, demenza, malattie cardiovascolari, SM, malattia renale, malattia infiammatoria intestinale e malattia polmonare ostruttiva cronica. Gli studi variavano per dimensioni, da 30 a 50 partecipanti, con un’età media di 51 anni. Tre partecipanti su quattro erano donne. In media, una sessione di realtà virtuale durava 20 minuti, con una frequenza che andava da un’applicazione singola a giornaliera. Gli studi hanno esaminato interventi di realtà virtuale immersiva basati sull’ambiente e su giochi, progettati per rilassare il paziente prima del trattamento medico con una combinazione di una passeggiata nella natura e meditazione. L’analisi ha mostrato che i pazienti erano ben disposti ad utilizzare la realtà virtuale immersiva e che ha aiutato le persone con cancro, demenza, malattie cardiovascolari, SM e malattie renali a far fronte meglio ai trattamenti medici necessari e all’impatto emotivo della loro condizione. Non è ancora chiaro il modo in cui la realtà virtuale possa esercitare i suoi effetti fisici e psicologici sui pazienti, affermano i ricercatori. La tecnologia potrebbe distrarre e assorbire, o alterare lo stato mentale del paziente, riducendo così l’esperienza soggettiva del dolore e/o potenziando la loro capacità di far fronte agli impatti fisici e psicologici della loro condizione. “Questi risultati sono promettenti in una popolazione a rischio e suggeriscono che la realtà virtuale immersiva può offrire un intervento non farmacologico che è considerato accettabile da medici, caregiver e pazienti”, scrivono gli autori.

17 Ottobre 2023

Tumori: al via il progetto “Vis-arte: la forza dell’arte e della realtà”

L’arte può essere una preziosa risorsa per i pazienti oncologici e aiutarli a superare lo stress e la depressione legati al cancro. Lo dimostrano diversi studi scientifici che hanno evidenziato   le molteplici associazioni positive tra l’arte e il miglioramento della salute mentale e del benessere dei malati. Su questo concetto di fondo si articola il progetto “VIS-ARTE: la forza dell’arte e della realtà”. Presso il Policlinico Umberto I di Roma i pazienti che accederanno al Day Hospital Oncologico (diretto dal prof. Daniele Santini) avranno la possibilità di utilizzare dei visori di realtà virtuale in cui è scannerizzato un museo etrusco. Potranno navigare tra le varie opere d’arte e ammirare la bellezza che arriva da un passato remoto e incantato. L’obiettivo è rendere più piacevole un momento spesso difficile come quello della somministrazione delle terapie anti-cancro. Al tempo stesso gli scienziati dell’ospedale romano dimostreranno se la visione delle bellezze artistiche provocano o meno delle variazioni su un sistema immunitario che sta combattendo il cancro. La nuova iniziativa viene presentata oggi al Policlinico Umberto I ed è promossa dalla Breast Unit dell’ospedale (che è diretta dal dott. Andrea Botticelli). L’intero progetto vede la partecipazione e il supporto della Fondazione per la Medicina Personalizzata (FMP).

“Il disagio psicologico è molto frequente tra gli oltre 3 milioni di persone che in Italia stanno affrontando una forma di cancro – sottolinea il prof. Paolo Marchetti, Direttore Scientifico IDI di Roma, Professore Ordinario f.r. di Oncologia all’Università La Sapienza di Roma e Presidente della Fondazione per la Medicina Personalizzata -. Lo stress e la depressione non rappresentano solo potenziali co-fattori patogenetici che favoriscono lo sviluppo di una neoplasia. Influenzano negativamente l’evoluzione e la progressione della malattia e quindi bisogna contrastarli con tutti i mezzi a nostra disposizione. Vi è la possibilità di esprimere attraverso l’arte le emozioni, i bisogni e le insicurezze che scaturiscono dalla convivenza con un carcinoma. Tutto ciò costituisce un modo efficace di organizzare, interpretare e dare senso ad un evento traumatico e interrompere così una persistente condizione di stress. Alcune metodologie che utilizzano le arti visive (VTs) hanno dimostrato un’influenza positiva sul benessere psico-fisico della persona, quando sono applicate in contesti di riabilitazione cognitiva-motoria. In particolare è stata evidenziata un’efficace azione su determinate aree e circuiti neurali specifiche. Queste tecniche riducendo lo stress presentano effetti positivi anche al livello cardiovascolare in quanto sono in grado di diminuire la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa”. “Da queste premesse nasce l’esigenza di valutare l’impatto delle azioni che utilizzano l’arte visiva per i pazienti che frequentano i contesti e i luoghi di cura – conclude il prof. Marchetti -. L’iniziativa del Policlinico è particolarmente interessante e siamo sicuri che porterà a risultati estremamente interessanti. Oggi è possibile guarire dal cancro e proprio per questo dobbiamo occuparci a 360 gradi del paziente e del suo benessere psico-fisico durante e dopo le cure”.

16 Ottobre 2023

Tumore al seno: ogni anno 3.900 casi metastatici già alla diagnosi

Otto donne su dieci in Italia colpite da carcinoma mammario riescono a superare la malattia. Un risultato importante ottenuto anche grazie alla diagnosi precoce.

Tuttavia, circa 3.900 casi l’anno di neoplasia al seno vengono individuati già in fase metastatica. Sono pazienti che presentano una prognosi peggiore ma che possono essere curate grazie alle nuove terapie. In occasione della IV Giornata Nazionale del Tumore Metastatico della Mammella, si è svolta anche quest’anno la campagna Sono Una Donna Con Carcinoma #Metastabile, promossa dalla Fondazione IncontraDonna, e volta a favorire una maggiore sensibilizzazione e promuovere un’informazione sempre più corretta e responsabile riguardo questo delicato tema.

Nella Sala della Protomoteca in Campidoglio a Roma, venerdì 13 ottobre si è tenuto il dibattito Tumore Metastatico della Mammella: l’innovazione farmacologica dal punto di vista delle pazienti, al termine del quale le pazienti oncologiche e alcuni caregiver hanno sfilato nella piazza del Campidoglio con gli abiti realizzati da Istituto Europeo di Design (IED), Accademia Italiana, Istituto di Moda Burgo e Maiani Accademia Moda. Un modo per celebrare la Giornata, accedendo i fari su totem con espresse le richieste urgenti alle Istituzioni per il tumore metastatico. La campagna ha il patrocinio del Ministero della Salute.

“Sono oltre 37mila le donne che in Italia vivono con un tumore del seno metastatico – sottolinea la prof.ssa Adriana Bonifacino, Presidente di Fondazione IncontraDonna -. La maggior parte delle quali ha avuto una ripresa della malattia a distanza anche di anni dalla prima diagnosi. Quello metastatico è il quarto e più insidioso stadio della patologia e l’obiettivo delle terapie è riuscire a controllarla. Possiamo comunque ottenere, oggi, discreti tassi di sopravvivenza, e in alcuni casi guarigioni. Se abbiamo raggiunto questo importante obiettivo è merito soprattutto dei progressi diagnostico-terapeutici conseguiti attraverso la ricerca medico-scientifica”. “Negli ultimi anni la sopravvivenza globale della malattia è decisamente migliorata e si stanno aprendo nuove ed interessanti prospettive – aggiunge il prof. Paolo Marchetti, Direttore scientifico IDI-IRCCS, Roma e Ordinario Oncologia, “Sapienza” – Università di Roma -. L’innovazione ha cambiato la qualità e le prospettive di vita di un crescente numero di pazienti. Infatti, abbiamo a disposizione farmaci più efficaci e una migliore integrazione tra terapie sistemiche e locali. Dobbiamo ora riuscire a rendere effettivamente disponibili questi trattamenti a tutte le donne. Come per altri farmaci oncologici, anche per quelli utilizzati nel trattamento del carcinoma mammario metastatico, esistono forti disparità regionali”.

“Sono particolarmente contenta che Fondazione IncontraDonna dia voce alle pazienti perché solo conoscendo le nostre necessità le istituzioni possono trovare soluzioni adeguate” – afferma Antonella Iadanza, volontaria di Fondazione IncontraDonna.

“Abbiamo bisogno di continuità, di accesso facilitato alle cure, di sostegno psiconcologico e che i tempi di sperimentazione dei nuovi medicinali vengano ridotti. Ringrazio la Fondazione IncontraDonna di avermi dato l’opportunità di rappresentare le esigenze di noi pazienti metastatiche in questa importante ricorrenza.” – queste le affermazioni di Valentina Michetti, volontaria di Fondazione IncontraDonna.

Le iniziative di #Metastabile sono state realizzate anche grazie all’ospitalità e al sostegno dell’Assessorato ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale. “Ringrazio la Fondazione IncontraDonna per il lavoro straordinario che svolge – afferma l’Assessore di Roma Alessandro Onorato in un video messaggio inviato alla Fondazione IncontraDonna -. Aiutate le persone a prevenire e curare, ma anche ad affrontare psicologicamente la malattia. È un lavoro fondamentale e la nostra amministrazione è orgogliosa di essere al vostro fianco”. La campagna è stata realizzata con il contributo non condizionante di Seagen e altre aziende sensibili al tema.

13 Ottobre 2023

TUMORE AL SENO METASTATICO: IN ITALIA VIVONO PIU’ DI 37MILA DONNE DAI PAZIENTI UN DOCUMENTO IN 6 PUNTI PER UNA MIGLIORE ASSISTENZA

13 ottobre 2023 – In Italia oltre 37mila donne vivono con carcinoma della mammella metastatico. Si tratta della forma più grave ed insidiosa della neoplasia. Mentre aumentano le prospettive per le pazienti è però necessario intervenire per migliorare e monitorare i percorsi terapeutici e garantire una buona qualità di vita. È quanto sostengono A.N.D.O.S. (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno), Europa Donna Italia, F.A.V.O (Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia) e Fondazione IncontraDonna per la Giornata Nazionale del Tumore al Seno Metastatico, giunta alla sua quarta edizione. Per l’occasione, le quattro associazioni hanno elaborato un documento indirizzato alle istituzioni sanitarie nazionali. Sono stati individuati sei punti d’intervento: percorsi dedicati e interdisciplinari (PDTA), supporto psiconcologico, rapidità nella richiesta di invalidità civile, accesso all’innovazione farmacologica con equa distribuzione fra le Regioni, piano nutrizionale dedicato, informazione e accesso ai trial clinici. Le pazienti chiedono al più presto un incontro con il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, per rendere operativi i sei punti previsti dal documento.

“Quello di definire dei PTDA per le pazienti metastatiche è un obiettivo previsto anche dal recente Piano Oncologico Nazionale – sottolineano A.N.D.O.S., Europa Donna Italia, F.A.V.O e Fondazione IncontraDonna -. A nostro avviso questi percorsi dovrebbero essere istituiti a livello centrale e poi adottati da tutte le Regioni. Vanno resi infine operativi in ogni singolo centro di senologia. È così possibile garantire omogeneità e soprattutto una continuità nella gestione di ogni caso. Va poi garantita l’assistenza psiconcologica che può essere determinante per permettere alle pazienti di affrontare un iter terapeutico lungo e spesso doloroso. Attualmente questo servizio viene erogato dall’ospedale solo nel 25% dei casi. L’iter di accertamento e di revisione dell’invalidità civile e dell’handicap per la donna, con tumore al seno metastatico, deve essere rapido e uniforme su tutto il territorio nazionale. Lo stesso vale per l’accesso all’innovazione farmacologica dal momento che esistono ancora forti differenze territoriali fra le Regioni. È francamente inaccettabile che non tutti i pazienti godano degli stessi diritti. Altro aspetto fondamentale riguarda l’alimentazione ed è necessario il recepimento, a livello locale, delle indicazioni contenute nelle “Linee di indirizzo percorsi nutrizionali nei pazienti oncologici” del 2017. Il documento è stato approvato in sede di Conferenza Stato Regioni. Infine, è opportuno incrementare il livello d’informazione sui trial clinici e le modalità e condizioni di partecipazione da parte dei pazienti”.

“Chiediamo perciò che tutte le Istituzioni si impegnino ad attuare al più presto un PDTA dedicato alle donne con tumore metastatico alla mammella – concludono A.N.D.O.S., Europa Donna Italia, F.A.V.O. Fondazione IncontraDonna -. Va inoltre sistematicamente adottato, su tutto il territorio italiano un efficace sistema di monitoraggio degli indicatori di qualità delle prestazioni erogate”.

12 Ottobre 2023

Europa Donna Italia, in occasione del 13 ottobre, continua a sostenere i bisogni delle donne con TSM

Milano, 12 ottobre 2023 – Un appuntamento significativo, quello del 13 ottobre: una giornata per ricordare a tutti il Tumore al Seno Metastatico, uno stadio di tumore che interessa oggi 52.000 pazienti* italiane. Una condizione di paziente che si mostra molto diversa dalle altre e che necessita di ulteriori attenzioni per poter garantire una soddisfacente qualità di vita.

Per questo Europa Donna Italia ha voluto ricordare, il giorno prima, la mobilitazione in corso da settembre per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica, oltre che l’attivazione nazionale di tutta la rete in eventi dedicati a prevenzione e TSM.

UNA VOLTA PER TUTTE- LA CAMPAGNA ON AIR DA SETTEMBRE

Per la campagna è stato realizzato uno spot con protagoniste quattro pazienti, in quattro ambientazioni diverse. Si trovano al centro di un contesto affollato e vogliono farsi sentire. Chiedono percorsi specifici, studi clinici, nuove cure, benessere fisico e mentale, invalidità civile e si rivolgono a chiunque le possa ascoltare, in particolare a Istituzioni, Ministeri, Commissioni e Decisori regionali, che possono intervenire laddove hanno più necessità. Il video si chiude con il claim “per sentire basta l’udito, per ascoltare serve impegno”. La campagna Una Volta Per tutte è declinata su vari mezzi per ricordare la scadenza della giornata mondiale del Tumore al Seno Metastatico. Saranno coinvolti tv, radio, cinema, stampa e affissioni con l’obiettivo di sensibilizzare il numero più alto di persone.

Promossa da Europa Donna Italia insieme a A.N.D.O.S., Abracadabra e Oltre il Nastro Rosa, con il supporto di AIOM e Senonetwork APS, ha ricevuto il patrocinio del Ministero della Salute e di Pubblicità Progresso. È stata creata e prodotta da Coo’ee Italia, pianificata e distribuita da Havas Media Italia: tutti questi partner hanno supportato Europa Donna Italia pro bono. È in pianificazione su RaiMediasetLa7 e Discovery che hanno concesso gratuitamente gli spazi, così come su carta stampata, coinvolgendo Cairo e Mediamond. La diffusione coinvolge anche il web, con spazi offerti da MediamondCairo e Manzoni, e la radio grazie a Advertising e Open Space. Completeranno la diffusione anche gli spazi OOH, concessi da Exomedia, Ipas, Pubbliroma, Apa, Mediamond, Streetvox, Urban Vision, Acone Associati in posizioni centrali di Milano e Roma e una programmazione dedicata nei cinema italiani.

 

IL VIDEOAPPELLO CORALE: UNO STRUMENTO DI SENSIBILIZZAZIONE

A completare la mission di sensibilizzazione, un video appello che sintetizza le voci di pazienti, associazioni, clinici, specialisti e caregiver che convivono ogni giorno con un Tumore al Seno Metastatico. Al momento è disponibile sui canali social e web di Europa Donna Italia, si ispira alle cinque richieste del manifesto TSM e racconta quali sono i bisogni delle oltre 52mila pazienti.

Il videoappello è visibile a questo link: https://youtu.be/5VzNHxp024M

“La forza di questo video appello è la sua diffusione: vogliamo che arrivi ai decisori del nostro Paese, sia a livello nazionale sia locale, affinché intervengano” spiega Rosanna D’Antona, Presidente di Europa Donna Italia. “Sintetizzare così tanti interventi in pochi minuti, ci ha dato la possibilità di razionalizzare i bisogni reali di queste pazienti e sottolinearne le aspettative; in altre parole: per sentire basta l’udito, mentre per ascoltare ci vuole l’impegno”.

“Queste campagne di sensibilizzazione sulle donne con tumore al seno metastatico ci permettono di raccontare al meglio la realtà di queste donne e i loro bisogni con l’obiettivo di supportarle quotidianamente. – spiega la dott.sa Gabriella Farina, Direttore Dipartimento Oncologico ASST Fatebenefratelli Sacco Milano, – Se da un lato l’ambito clinico è sempre più focalizzato a fornire strumenti diagnostici e terapeutici che aiutino le donne e le pazienti, dall’altro deve proseguire anche un percorso che le supporti nel miglioramento della loro qualità di vita”

Il video è stato promosso da Europa Donna Italia, realizzato e prodotto da Coo’ee Italia. Il progetto è stato reso possibile grazie al supporto non condizionante di Daiichi- Sankyo, Astrazeneca, Gilead Sciences, Menarini Steamline, Novartis e Seagen. Un sostegno corale per cinque punti fondamentali per le pazienti con TSM.

 

IL MANIFESTO E LE 5 RICHIESTE ALLE ISTITUZIONI

Il video appello è stato ispirato dal manifesto, redatto da Europa Donna Italia, insieme alle associazioni e alle pazienti stesse, per riassumere le 5 principali richieste delle oltre 52.000 donne con TSM.

  • Un percorso specifico: Nelle Breast Unit va creato un percorso univoco e specifico per le donne con un tumore al seno metastatico, con un accesso a esami e visite più fluido e con un team formato da specialisti in discipline diverse e aggiornati, in linea con le ultime novità scientifiche. Gli oncologi di riferimento devono garantire la reperibilità diretta e non tramite il centralino e bisogna poter disporre di un supporto durante i fine settimana.
  • Gli studi clinici: È necessario un database accessibile, che riporti tutti gli studi clinici presenti in Italia, che sia validato dal Ministero della Salute con la partecipazione degli IRCCS oncologici, e che venga costantemente aggiornato. È fondamentale anche avere dei canali di informazione specifici e la partecipazione attiva dei medici, per evitare che la proposta di accedere a un trial dipenda dalla buona volontà dello specialista, oppure dallo spirito di iniziativa della singola paziente.
  • Nuove cure: Devono essere agevolati l’accesso ai farmaci innovativi e a quelli con estensione di indicazione, non ancora disponibili nel nostro Paese.
    Vanno inoltre accelerati i processi di approvazione dei farmaci da parte di AIFA, affinché siano prescrivibili più rapidamente rispetto a quanto accade ora.
  • Benessere di corpo e mente: All’interno delle Breast Unit è basilare poter contare per sé stesse e per la propria famiglia sul supporto dello psico-oncologo. Altrettanto basilare è la presenza di professionisti dedicati al benessere psico-fisico, come il nutrizionista, l’endocrinologo, il ginecologo, il fisiatra e chi si occupa di medicina integrata.
  • Invalidità civile: È prioritario accelerare l’iter di accertamento dell’invalidità civile per le persone affette da patologie oncologiche al IV stadio, mentre per chi ha già un’invalidità per tumore al seno è necessario procedere a una revisione della pratica in caso di tumore al seno metastatico. Nelle commissioni di invalidità INPS va contemplato anche lo specialista in oncologia e i criteri di assegnazione dell’invalidità devono essere i medesimi in tutto il Paese.
11 Ottobre 2023

Vita sedentaria per 20 milioni di italiani, obesità sale all’11%

11 ottobre 2023 – Oltre un italiano su due controlla il proprio peso mensilmente o quasi (54%) e circa uno su quattro con una regolarità almeno settimanale (24%), eppure quasi 20 milioni di italiani conducono una vita sedentaria, solo il 5% consuma le 5 porzioni al giorno di frutta e verdura raccomandate dall’Oms e l’obesità è arrivata a colpire l’11,4% degli italiani nel 2022. Questi sono alcuni dei dati presentati al quinto Italian Obesity Barometer Summit, che ha visto a confronto Istituzioni, esperti e pazienti. “L’obesità è una malattia molto complessa e che se i fattori ambientali hanno sicuramente una grande responsabilità nell’accumulo di peso, la suscettibilità ad ammalarsi è data da fattori genetici e biologici che oggi possono essere contrastati con nuovi e innovativi farmaci nell’ambito comunque di un approccio multidisciplinare”, spiega Paolo Sbraccia, vice presidente vicario di Ibdo Foundation . Centrali sono gli stili di vita. “L’Italia è uno dei paesi con i più bassi livelli di attività fisica. Sebbene i dati sulla sedentarietà mostrino un miglioramento in tutte le fasce di età, resta un comportamento ancora troppo diffuso con un andamento crescente all’aumentare dell’età: nel 2022 riguarda quasi una persona su quattro tra i giovani di 18-24 anni (23,6%) e quasi sette su dieci tra gli over 74 (67,2%)”, spiega Roberta Crialesi, dirigente Servizio Sistema integrato salute, assistenza e previdenza, Istat. Per quanto riguarda le abitudini alimentari poco salutari, in Italia, circa una persona adulta su due consuma dolci almeno qualche volta a settimana e l’11,3% tutti i giorni. In 20 anni il consumo degli snack salati tra gli adulti è aumentato del 50%; in particolare è più che raddoppiato tra i 45-64enni. Inoltre, negli ultimi 20 anni il consumo giornaliero di frutta e verdura è diminuito del 5%. “Per affrontare queste minacce globali, è necessario un ripensamento radicale dei modelli di business, dei sistemi alimentari, del coinvolgimento della società civile e della governance nazionale e internazionale”, dice Andrea Lenzi, co-Editor di Obesity Monitor. “Bisogna essere in grado di concepire politiche pubbliche coraggiose e dirompenti”, a partire dal creare una forte alleanza tra istituzioni governative, parlamentari, scientifiche e persone con obesità per coinvolgere tutti”, spiegano Daniela Sbrollini e Roberto Pella, presidenti dell’Intergruppo parlamentare “Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili”. “Il nostro impegno va oltre la semplice produzione di farmaci per l’obesità”, conclude Drago Vuina, general manager e vice president Novo Nordisk Italia, “vogliamo contribuire a favorire il confronto virtuoso tra tutte le parti interessate attraverso l’implementazione di strategie efficaci”.

10 Ottobre 2023

Vaccini: appello a fragili e sanitari, “urgente fare anti Covid e influenza”

10 ottobre 2023 – “Sei vulnerabile” a Covid e influenza? “Vaccinati”. Un appello congiunto di Oms (Organizzazione mondiale della sanità) Europa, Commissione Eeropea ed Ecdc (Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie) invita le categorie chiamate ad aderire alle campagne vaccinali in vista della stagione fredda a proteggersi, facendo al più presto i richiami contro entrambe le infezioni respiratorie “per salvare vite” e “prevenire o mitigare l’impatto” dei virus che co-circoleranno. “Stiamo lanciando un messaggio chiaro e urgente – evidenziano le 3 istituzioni in una nota – Questo autunno dobbiamo lavorare insieme per prevenire l’eccesso di mortalità, proteggendo le persone più a rischio nelle nostre comunità: chi ha patologie di base, gli immuno-compromessi, gli anziani e le donne incinte”. L’appello a vaccinarsi, puntualizzano, “vale anche per gli operatori sanitari più esposti al rischio di contagio, e che devono proteggere i propri pazienti”.

“Mentre si va verso l’inverno, le persone che rimangono non protette contro Covid e influenza stagionale – soprattutto quelle più vulnerabili e a rischio – dovrebbero accettare qualsiasi offerta di vaccinazione”, evidenziano Oms Europa, Ecdc e Commissione europea. Le stagioni autunno e inverno dell’anno scorso “sono state imprevedibili”, ricordano. “Lo scorso inverno, gli impatti cumulativi di influenza, Covid e virus respiratorio sinciziale (Rsv) hanno colpito più duramente i giovanissimi e gli anziani. I reparti pediatrici e le terapie intensive hanno sentito l’impatto e si è osservato un eccesso di mortalità. Anche se il quadro ora può sembrare più tranquillo” l’invito è a proteggersi. L’Oms Europa raccomanda ai Paesi di “rendere facilmente accessibili” entrambe le vaccinazioni. Oltre il 90% dei decessi segnalati per Covid è fra gli over 65. Ma nonostante questo i dati che arrivano dai 53 Stati membri di Oms Europa mostrano che “meno di due terzi (63%) di questo gruppo ha ricevuto la prima dose booster anti-Covid e, cosa preoccupante, solo il 29% ha ricevuto la seconda”.

L’attenzione ora “deve concentrarsi su quando i vulnerabili hanno ricevuto l’ultima dose”, continua l’Oms, perché “la raccomandazione è che ai gruppi prioritari venga offerta una dose aggiuntiva 6-12 mesi dopo l’ultima, a seconda del loro livello di rischio”. Covid e influenza, evidenzia Hans Kluge, direttore regionale dell’Oms per l’Europa, “rimangono malattie gravi in particolare per i più vulnerabili, compresi coloro che non hanno completato i cicli di vaccinazione. Ho tre punti principali da sottolineare. In primo luogo, disponiamo di vaccini efficaci e, per le persone infette da Covid, di un trattamento efficace per gestire i sintomi. I Paesi non dovrebbero ritardare la fornitura delle dosi di richiamo anti-Covid nella previsione di avere accesso a vaccini nuovi o aggiornati, la cui disponibilità su larga scala potrebbe richiedere tempo. In secondo luogo la sorveglianza per Covid, compresa quella delle acque reflue per Sars-CoV-2, rimane fondamentale, perché se non riusciamo a rintracciare il virus operiamo nell’oscurità. Infine, dobbiamo concentrarci anche sulla qualità dell’aria nei luoghi chiusi e sulla ventilazione mentre ci avviciniamo ai mesi più freddi. Misure efficaci su questo possono fare molto per prevenire l’infezione e salvare vite umane”.

9 Ottobre 2023

Studio: cambiando abitudini dannose risparmi fino a 1 mld di euro

9 ottobre 2023 – Il cambiamento, da parte degli italiani, di alcune delle abitudini più dannose per la salute – fumo di sigaretta, eccessivo consumo di alcol e scarsa attività fisica – potrebbe comportare, per il sistema sanitario ed economico, risparmi annui stimati fino a 1 miliardo di euro. Sono i risultati una ricerca – anticipata sul sito della Brunel University di Londra – condotta da Francesco Moscone, economista all’Università Ca’ Foscari Venezia e alla londinese Brunel University, che ha utilizzato fonti Istat ed Eurostat per calcolare potenziali risparmi per il settore sanitario italiano attraverso l’adozione di strategie in grado di ridurre il rischio di malattie correlate come, nel caso del fumo, cancro ai polmoni, patologie del sistema respiratorio e cerebrovascolare.

Uno dei risultati principali dello studio – si legge sul sito dell’ateneo inglese – riguarda il fumo e l’effetto determinante che ha su decessi evitabili e dimissioni ospedaliere. La ricerca stima che una diminuzione di appena l’1% dei fumatori in tutte le regioni italiane potrebbe tradursi in un risparmio di circa 331 milioni di euro. Ma i risultati suggeriscono che, se il 50% dei fumatori passasse da prodotti ad alto rischio, come le sigarette tradizionali, ad alternative senza combustione, come le sigarette elettroniche e il tabacco riscaldato, il Servizio sanitario nazionale potrebbe risparmiare 722 milioni di euro all’anno in termini di malattie legate al fumo. A beneficiare maggiormente del risparmio, legato a una minore incidenza di malattie legate al fumo potrebbe essere soprattutto la Regione Lombardia, che ogni anno risparmierebbe circa 140 milioni di euro.

La ricerca ha analizzato anche l’impatto di inadeguati livelli di attività fisica. Una riduzione dell’1% nella popolazione dai 3 anni in su che non pratica mai sport porterebbe a un risparmio di circa 223 milioni di euro. In misura minore, ma tutt’altro che trascurabile, pari a circa 60 milioni di euro, si potrebbe risparmiare dalla riduzione, anche di una sola unità, nel numero di forti bevitori attualmente stimati ogni mille abitanti. Lo studio, nel far luce sulla complessa relazione tra scelte di stili di vita – fumo, alcol e attività fisica – e impatto su salute pubblica e l’economia del Paese, offre anche la speranza che, promuovendo alternative più sane, come nel caso del fumo, c’è il potenziale per salvare vite umane e ridurre significativamente il peso sul Ssn e liberare risorse per un futuro più sano e prospero per tutti.